
Autunno col bene che ti voglio
Esistono molti tipi di persone.
Quelle fatte per vivere d’estate, in pantaloncini e sandali, con la salsedine tra i capelli e il segno degli occhiali da sole sul naso, che in genere soffrono di una leggera depressione all’arrivo delle prime foglie gialle. E non è un’esagerazione, si chiama Disordine Affettivo Stagionale ed è oggi riconosciuto come un disordine comune.
Ecco, io quelle persone non riesco a capirle, perché faccio un po’ da sempre parte della fazione opposta, di quel gruppo che attende con entusiasmo che il colore delle foglie viri alle tonalità del rosso e del marrone. Mi piace tirar fuori dal cassetto le calze misto lana, tornare a casa con il naso freddo e mettere il vecchio maglione di cachemire di mio padre per scaldarmi (quello che non posso indossare fuori perché è veramente troppo grande e la somiglianza a Grande Puffo è un rischio da evitare).
Mi piace il cibo invernale e il tempo che ci vuole per preparare una buona zuppa. Le lunghe cene a casa di amici e il coraggio che si deve raccimolare per uscire al freddo e raggiungere la macchina o la metro il più rapidamente possibile. Mi piace l’odore della pioggia e della neve, che concedono momenti di noia e inattività, ma anche di riflessione e creatività.
Mi piace la montagna, tutti gli affetti che mi legano a quel luogo e i giorni dedicati all’ozio e allo stare insieme. Mi piace l’attesa del Natale, delle vetrine colorate, dei canti natalizi e degli alberi decorati.
Mi piace concentrarmi per qualche mese sul benessere della tazza calda tra le dita, e aspettare senza troppa impazienza il momento del sole che ci scotterà le spalle.
AUTHOR : Caterina Grosso
PHOTOS: Pinterest
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