Be my supermarket plus one

chariot

Un supermercato. venti corridoi, cinquanta scorciatoie. innumerevoli scaffali.
E tu, in mezzo, che fissi per cinque minuti cronometrati le pesche. quelle con la buccia pelosa, e quelle lisce.
Tu, che quando ti chiedo di prendere due zucchine, un kilo di patate e un rametto di rosmarino – mentre io mi scapicollo a raccattare tutto il restante necessario per una cena per 10 – torni quindici minuti dopo con tre zucchine, un kilo di porri e una piantina di lavanda. Sorridendo soddisfatto e anche un po’ fiero della tua inventiva.
Tu, che di fronte al banco affettati ti emozioni come un gagno a Disneyland di fronte alla mortadella senza i pistacchi.
Tu, che mentre ci incamminiamo verso il corridoio dei biscotti ti perdi nella sezione vini. dove riesci a passare minimo venti minuti, durante i quali freneticamente prendi e appoggi bottiglie perché “a no questo è molto più buono”.
Tu, che quando siamo finalmente arrivati quasi alla cima dell’interminabile coda alle casse il sabato pomeriggio, ti si accende la lampadina e ti ricordi che 2km fa avresti dovuto prendere la nocciolata. e che ammiccandomi sparisci nella fiumana per portare a termine la tua missione.
Tu, che piantato di fronte alla fila dei carrelli cerchi con calma zen LA monetina, invece di arrivare alla lunga fila con il gettone in mano.
Tu, che in fondo se non ci fossi me lo dimenticherei di quanto è bello bighellonare trainando il cestino con le ruote (perché no, alla fine la monetina non l’hai trovata), decidendo un po’ a caso e sul momento cosa metterci dentro.
Che se poi torniamo a casa solo carichi di birra e nutella non importa. perché anche la spesa forse deve essere così. un po’ confusa, decisamente isterica e dolcemente allegra.

AUTHOR : Caterina Grosso
PHOTOS: Pinterest

Caterina
caterina.gro@gmail.com
1 COMMENTO
  • Cecilia
    28 set 15

    LOVE