
Ci vuole solo buona volontà.. E un po’ di champagne
Belli i tempi dei nostri genitori, vero? Quegli anni in cui tutto sembrava realizzabile, e in parte anche lo era. Quell’epoca in qui gli imprenditori imprendevano, gli studiosi studiavano e gli asini zappavano.
Tutti con discreta soddisfazione e la sicurezza semi sicura di sbarcare degnamente il lunario. Che fosse imprendendo, studiando o zappando poco importava.
E poi é arrivato il nostro tempo. Di noi con un sacco di lauree in mano e nessuna lira in tasca. E se prima più o meno bastava armarsi di quotidiano ed evidenziatore per trovare l’inserzione lavorativa giusta, adesso é necessario coprirsi interamente di gommapiuma il corpo e soprattutto lo spirito e fiondarsi a occhi chiusi e mente aperta nella fossa dei leoni.
La cosa più rassicurante non é di certo il coro di voci che attorno a te grida accorato “guarda, ti auguro tanta fortuna eh, anche se al 90 per cento non trovi un gran che… Forse se ti trasferisci a Singapore un posto come friggitrice-capa al Mc Donald’s lo strappi. Sai, pagano anche bene...”
E tu con 21 annni di studio alle spalle ringrazi questa orchestrina che ti lancia sfighe e makumbe, stringi al petto le tue 2 lauree, i tuoi svariati certificati di lingua, una manciata di speranze e il tuo peluche d’infanzia (per eventuali cedimenti motivazionali ed emotivi), e cominci le ricerche.
Ricerche che si rivelano essere ben più complesse di quelle di Dino che cercava la Valle Incantata, peggio di quelle di una donna matura che cerca la sua linea di ragazzina, più estenuanti delle ricerche delle scarpe taglia 37 l’ultimo giorno di saldi estivi….
Ma tu sei testarda (diciamo pure accanita), e alla fin fine nutri ancora un entusiasmo nei confronti della vita paragonabile a quello che Heidi prova per la montange, Peter e le caprette, percio’ mica vorrai farti vincere dal bombardamento di negatività umano e mediatico?
Dal’altra parte – come ha confidato saggiamente la Barbarona D’urso alla Dariona Bignardi– “se sputi verso u’ cielo, poi o’ sputo te ricasca in testa”. Quindi tanto vale buttarcela un po’ di energia positiva verso l’alto no?, sperando che in quel momento un piccione non ti defechi sul cranio.
E dopo aver capito che i tuoi svariati anni di studio non sfoceranno in una brillante carriera nel “tuo campo”, é in somma con tutta la positività di un Siddarta provetto che ti metti a inviare dozzine, poi ventine, trentine e centinaia di curricula, avendo sempre estrema cura di dimostrare uno slancio spropositato… E soprattutto applicato a molti, ma molti campi..
“… Ed é per questo che alla luce delle mie recenti esperienze professionali ho appreso di voler dedicarmi alla comunicazione marketing dei vostri pannolini d’ultima generazione”
‘… é grazie al mio percorso professionale, ma soprattutto personale che ho deciso di voler lavorare negli eventi dedicati ai nostri amici a quattro zampe…”
“amando molto il contatto umano, sarei lieta di lavorare presso il vostro ristorante come cameriera/capo sala/lavapiatti (posso infatti anche cominciare ad amare il contatto con il detergente al limone e i guanti rosa di plastica coi gommini)”
Dopo non aver ovviamente ricevuto alcuna risposta (positiva almeno, perché invece di “siamo spiacenti, in questo momento non cerchiamo personale, ma se fosse interessata a uno stage gratuito ci faccia sapere” ne hai ricevute a paccate) decidi di calcare ancor più il piede di guerra. Ovvero di contribuire al disboscamento della Foresta Amazzonica stampando un centinaio di CV, metterti le scarpe da ginnastica ai piedi e fare il tuo bravo tour porta a porta.
E quindi ti stiri il completo buono, ti prepari una serie di playlist (quella “cacciata a calci nel sedere”, quella “fragorosa risata alla presentazione del CV”, ma anche quella “chi cerca trova e chi dorme non piglia pesci”)… E inviti le tue amiche a cena, investendo i tuoi risparmi in una bottiglia di champagne che metti in fresco.
Perché stasera magari non festeggerai un nuovo contratto in tasca, ma la consapevolezza in testa di avercela messa tutta. E brindando con quel manipolo di amiche che senza remi stanno sul tuo stesso canotto pensi che domani, testarda come una nonna italiana che vuol far mangiare un pezzo di torta al nipote dopo un pasto luculliano, ricomincerai.
AUTHOR : Caterina Grosso
PHOTOS: Ilizae e Marie through Pinterest
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