
Piantine di lavanda e odore di caffé
Restare una serata intera a scollare la tripla etichetta che Maisons du Monde attacca su ogni piatto in vendita.
Passare due giorni e due sere a ramazzare polvere da luoghi che i precedenti abitanti del luogo avevano dimenticato esistere. Con te, che quando torno stravolta dal lavoro mi hai lavato tutte le tende e me le hai anche riappese. Che io solo ad aprire i gancetti sarei prima impazzita e poi caduta dalla finestra per un disequilibrio causato dalla suddetta pazzia.
Ritrovarsi sola il weekend, e scoprire che in realtà non hai così tanta voglia di girovagare per essere almeno in compagnia del rumore della città e della folla. Perchè ci stai così bene in fondo sul divano, a fissare un muro che è ancora bianco. Ma che nella tua testa è già ricco di foto disegni e colori.
Svegliarsi la domenica mattina più o meno di buon’ora e sacchetto Carrefour sotto l’ascella come si faceva da mammà andare al mercato rionale. Per poi stare tutto il resto della giornata a impastare con le mani nella farina. Perchè alle 7 arrivano gli ospiti e tutto deve essere non perfetto, ma perfettamente accogliente.
Stare venti minuti al telefono con tuo padre, che anche se è distante vuole essere sicuro ma proprio sicuro che i rubinetti dell’acqua si chiudano per bene. E che le prese della cucina, quelle, abbiano il salvavita in funzione. Che non sia mai che ti prendi la scossa.
Vivertela così, e vedere che pian piano i soliti gesti diventano le tue nuove, personalissime abitudini.
(@life-naked.com)
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